La Corte Padronale

Senza alcun dubbio l'edificio che più di tutti è il simbolo della frazione è la corte padronale o Castello da cui svetta una imponente torre ('la turèta') che serviva probabilmente ai padroni per “monitorare” il lavoro dei “servi della gleba”. Quando arrivarono i Piazzoni condussero il podere a “economia” seguendo il sistema da tempo praticato dai precedenti proprietari: prestazioni giornaliere e stagionali di bracciantato.

L'edificio si presenta come una casa-corte, quasi autosufficiente all'interno dei suoi confini, con gli ambienti su due piani dei corpi laterali, adatti per usi connessi con la stessa attività rurale (depositi attrezzi agricoli, derrate non deperibili, vino rimesse per carrozze, stalle, fienili e granai), e in parte come alloggi dei fattori, della servitù e e dei salariati di custodia.

La corte è compresa in un'area centrale rispetto alle abitazioni dei contadini, a perimetro quadrangolare, e forma di rettangolo, con il lato munito di accesso verso il lungo viale privato, che dalla via Bergamo attraversa tutto il podere dalle Battaglie al Cerreto. Ora questo antico viale, tagliato a metà dalla via Pontirolo, è rappresentato dalla Via Castel Cerreto e dalla via Ada Negri.

Il corpo di fabbrica principale, propriamente abitativo, poggia sul lato opposto o ortogonale a quello sulla strada. Questo è costituito da un corpo semplice di lunghezza pari a tutto il lato, aperto verso lo spazio interno da un androne di pari dimensioni, sopra il quale si innalza per dodici metri la torre che prende luce e aria da una finestra per lato. Sopra svetta la intelaiatura in ferro della campana e sul mezzanino l'orologio.

Il portico contiene la scala per l'accesso all'ulteriore piano, abitazione propria dei Signori nelle loro visite alla proprietà. La ringhiera che serve le stanze dell'ulteriore piano del lato destro è certamente posteriore.

In centro al cortile, accanto al pozzo e alla piccola della vinaria per gli usi della “famiglia” fu scavata la grande cella “ghiacciaia”, nella quale si stipava la neve raccolta durante l'inverno per la conservazione delle derrate deperibili durante i mesi caldi.

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